Corsico e la sua storia Volume 1

4 DICEMBRE 1919 - SCIOPERO ALLA CARTIERA PIROLA DI CORSICO

Troviamo questa notizia riportata nella rivista “Il legatore” organo ufficiale della federazione fra legatori di libri, Cartai ed affini”.
Il 1919-20 viene definito il biennio rosso per l’intensità e l’estensione delle proteste operaie e contadine: anche a Corsico i sindacati organizzano gli operai perché possano ottenere migliori condizioni lavorative.
La catiera di Corsico fondata nel 1904 negli anni precedenti la grande guerra cresceva di importanza aumentando la produzione e gli utili. Il “Giornale della libreria, della tipografia e delle arti e industrie affini” del 4-3-1911 relaziona dell’assemblea annuale dei soci della Cartiera Pirola e annota con piacere che l’esercizio del 1910 ha prodotto un utile di £. 175.552,39.
Per quanto siano difficili i raffronti, con l’utile fatto dalla cartiera in quell’anno si poteva pagare lostipendio annuale di 60 medici condotti di Milano, oppure acquistare quasi 50.000 kg di formaggio grana che era custodito nelle innumerevoli casere di Corsico. Sicuramente un risultato operativo molto importante ottenuto da una grande azienda
Ma con la guerra sia in cartiera che in tutte le industrie italiane aumentano le difficoltà.
Nel 1916 il numero degli operai della cartiera richiamati al fronte è di 216, e per chi resta le condizioni peggiorano: aumentano gli orari per sopperire alla mancanza di maetranze e non sono possibili rivendicazioni sindacali. Era quindi prevedibile che a fine guerra con il ritorno dei reduci dal fronte la situazione mutasse.
Probabilmante a Corsico fu il primo scipero di quel periodo, ma rivendicazioni, agitazioni e manifestazioni di disagio c’erano in tutti i comparti produttivi.
Il giornale “Il sindacato operaio: settimanale dell’unione Italiana del lavoro” il 12 giugno del 1920 parla della Materiali refrattari raccontando che gli operaio dello stabilimento di Milano sono in agitazione da alcuni giorni per ritocchi sulle buste paghe concordate il dicembre precedente. L’articolo così prosegue: “L’agitazione era alquanto compromessa per l’accordo intervenuto fra la ditta e le maestranze di Corsico, attualmente disorganizzate, a condizioni che non potevano soddisfare quelle di Milano”.
Pochi anni dopo Luigi Burgo rileva la cartiera e aumenta la sua produttività dando lavoro ad un numero sempre crescente di persone: nel 1925 aveva 440 dipendenti, nel 1955 erano 710 nel 1974 gli addetti sono 753 quando iniziano le prime richieste di cassa integrazione.
Se nei primi giorni di dicembre del 1919 sono gli operai in agitazione, è sempre in dicembre, il giorno 4 del 1982 che la direzione mette in “agitazione” le maestranze annunciando per lo stabilimento di Corsico il licenziamento di 380 addetti su un totale di 685. La situazione è grave e la direzione negli anni successivi mette in campo tutti gli ammortizzatori sociali possibili.
E’ ancora dicembre, esattamente il giorno 21 del 1988 che arriva la notizia della definitiva chiusura dello stabilimento di Corsico.
Un mese decisamente infausto per uno stabilimento che è un pezzo di storia locale che ha coinvolto migliaia di persone.
 

                                          La cartiera Pirola in una cartolina d’epoca


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