Corsico e la sua storia Volume 1

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2 APRILE 1834 - IL GRANDE INCENDIO A CORSICO

Il 2 aprile 1834, 188 anni or sono, intorno alla mezzanotte un grosso incendio distrugge la maggior parte delle casare del paese. Sulla “Grande illustrazione del Lombardo- Veneto” del 1858 di Cesare Cantù , a pagina 464 viene cosi ricordato: “non sono molti anni Corsico fu preda di terribile incendio che recò il danno di mezzo milione, e che conservò rinomanza popolare in novelle e rappresentazioni sceniche. Qui è l’emporio dei formaggi di grana o lodigiani che si manipolano nel Milanese, come Codogno lo è per quelli del Lodigiano”.


La notizia suscitò molto clamore e venne ripresa anche dai giornali dell'epoca.
Un articolo del 4 aprile 1834 dell’"Eco, Giornale di scienze, lettere arti, mode e teatri" ne descriveva così gli avvenimenti : 
VARIETÀ - L''incendio di Corsico
Milano 2 Aprile 1834, mezzanotte.
Rientro in quest'istante nella mia abitazione coll’animo tutto esagitato e commosso per l'effetto di uno spettacolo tremendo di cui mi volli rendere spettatore. Poche ore dopo
mezzodì me ne veniva dal maestoso Arco di Porta Ticinese, allorchè vidi lontano dalla parte interna della città luccicare ad un tratto ai raggi del sole gli elmi di molti Pompieri, indi passare precipitosamente assisi sovra una delle macchine a troinba; e dietro a furia altre carrozze ripiene d'uomini di quel valente corpo di soldati municipali.
Era certo segno dello sviluppo di un incendio, Spirava un vento furioso, onde in me ed in tutto il popolo che usciva dalle case, dalle officine interrogando curiosamente si” diffuse in un istante quell'ansia, quel secreto terrore che suole sempre generarsi rapido d'una sventura; di cui rimangono tuttavia ignoti i funesti effetti.
Corse voce ben tosto, e con maggior dolore universale che ardeva Corsico. È Corsico piccola terra posta lungo il Navilio, a non grande distanza dalla città, importantissima però, poichè quivi sorgono molti di que' lunghi e vasti edifici, chiamati da noi Casare, nelle quali vengono serbati e colle opportune cure perfezionati i formaggi, qui detti di grana, e dalli stranieri conosciuti coll’ erronea denominazione di parmigiani , prezioso prodotto del nostro suolo ferace. A mille e mille le pesanti forme di quel saporoso cacio stanno nelle Casare disposto in bell' ordine, a varii strati sovra appositi assiti, ove ne' debiti tempi vengono con pingue olio esternamente ripassate , affinchè serbino quella morbidezza, e quella succolenza che ne costituisce il pregio e la singolarità, e per le quali il nome di Corsico , che in Lombardia n' è il principale luogo di deposito, è noto în tutte le considerevoli città di commercio. Corsico in fiamme è un funesto avvenimento per l'intera città, che tutta del grave disastro fu in poco d'ora fatta consapevole.
Numerosi drappelli di Cavalleria, di Fanteria, Guardie di Polizia, Gendarmi , furono cola immediatamente avviati dalle Autorità , che esse stesse si trasportarono onde ordinare, invigilare, prevenire con maggiore prontezza ed efficacia. Tutte le macchine a tromba disponibili vi furono spedite. La folla degli interessati, de coadiuvanti, de curiosi era immensa. Io mi vi recai quando la notte era già fitta. A considerevole distanza forte sentivasi l'odore dell'abbrustolato cacio, e giunto sul luogo dell'incendio la scena m'apparve veramente spaventosa e desolante. Ai soffii incessanti del vento impetuosissimo s'alzavano ondeggianti le fiamme sugli accesi edifizii; volavano nubi di fumo e faville; le travi cangiate in tizzi roventi scintillavano sui culmini diroccati , le porte, le finestre, tutte le aperture insomma presentavansi quai gole di ardenti fornaci. 
Erano intorno all'incendio gli intrepidi Pompieri, come una falange in faccia ad un nemico, potente sì ma non temuto.
Il vento, il perfido vento, rendeva quasi vano il giuoco delle trombe, respingendo i getti dell’acqua che non potevano così domare le fiamme , ma i Pompieri non cedevano ad esse il terreno che a palmo a palmo. Arrampicati sui muri crollanti , calcando i rossi carboni, combattevano contro il fuoco, come esseri incombustibili.
Più case erano già consunte, trai cui pressoché l'intero locale del Commissariato. Ad undici ore, ch'io di là parti, l'incendio durava tuttavia vivissimo. 
Le masserizie, gli utensili de’ miseri e desolati abitatori venivano via trasportati soprà carri, o gettati alla rinfusa ne' campi e ne' cortili, ove vedevansi pure accatastate a monti le forme sottratte allo fiamme divoratrici.
Il danno recato da tale disastro essere non può che enorme; ventura è solo , che, per quanto si conosce , non abbiasi sin'ora a deplorare la perdita di persona alcuna, e dicevasi unicamente d'una fanciulla la quale riportò un'offesa, nè troppo grave, ad una gamba. Sull'origine dell'incendio corrono varie versioni , nessuna però l’attribuisce'a mal animo. La più probabile si è che alcuni segatori di travi, abbiano per cuocere le loro vivande acceso imprudentemente il fuoco presso un magazzeno di legna , alle quali fu per opera del vento comunicato.Allorchè saranno note le particolarità di questo funestissimo evento, si faranno con esattezza e prontamente conoscere.




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