Dalla biografia scritta da Pietro Giussano “Vita di S. Carlo Borromeo” edito nel 1610 abbiamo il racconto degli ultimi giorni di vita del santo mentre stava eseguendo l’ennesimo giro per la diocesi effettuando le “visite pastorali”.
Il cardinale di Milano nonostante l’acuto stato che lo consumava non ha voluto rinunciare all’inaugurazione del collegio di Ascona, ma è costretto a riprendere la via del ritorno senza poter risalire, come desiderava, verso i Grigioni. Dopo la notte penosa dal 30 al 31 ottobre trascorsa a Canobio, vuole affrettarsi per essere a Milano per la festa di Ognissanti. Deve invece fermarsi ad Arona, ospite del cugino Renato Borromeo. E sempre ad Arona, nel collegio dei gesuiti da lui fondato, il giorno di Ognissanti, celebra la sua ultima messa. Il giorno successivo, infatti, adagiato nella barca allestita dal cugino, riprende la dolorosa e definitiva strada del ritorno.
“Il venerdì’ mattina che era il giorno de’ morti, voleva celebrar messa, ma non le fu possibile per la grande fiacchezza, andò però in Chiesa a udir messa, dove anche si riconciliò, e fece la Santissima comunione, con gran devozione….presa dopo un poco di refettione, se ne montò in barca, e venne a Milano lo stesso giorno, giù per il Ticino e Navilio, accompagnato dal conte Renato, il quale non l’abbandonò mai fino alla morte. Gli fu mandata incontro una lettiga per due miglia, nella quale entrata arrivò in Arcivescovado alle due di notte.”
La lettiga, scortata dal duca di Altaenps e da suo figlio, accoglie il cardinale ormai morente. E’ il 2 novembre e la chiesa che si specchia nelle acque tranquille del Naviglio sul luogo del trasbordo è l’oratorio della cascina Guardia di Sotto di Corsico. San Carlo il giorno successivo, 3 novembre 1584 verso le 3 di notte, renderà l’ultimo respiro.
A ricordo della sua sosta a Corsico fu innalzata successivamente la “Cappellina di San Carlo” di fronte alla esistente chiesa in località Guardia di Sotto.
Nel 1934 il cardinale Schuster, scrivendo all'allora parroco di Corsico don Flaminio Tornaghi, si incaricava di promuovere il restauro della Chiesa alla Guardia, ricorrendo all'aiuto del principe Trivulzio e affidava invece alle cure del curato quello della ”... bella cappellina di San Carlo...” ed aggiungeva: “San Carlo moribondo scese dal barcone a Corsico ed adagiato in lettiga, fu trasferito in Arcivescovado...”.
Ma i tempi non sono propizi e ancora il Card. Schuster nel 1940 in Visita Pastorale elencando le chiese e oratori di Corsico scriveva: “Natività di S. Maria alla Guardia. E’ in stato fatiscente, sebbene si trovi sulla strada provinciale. Ora si incomincia a ripararlo”. Mentre la chiesetta subisce i danni del tempo nel 1984, vengono spesi dieci milioni di lire, per metà a carico dell’amministrazione comunale e metà con un contributo dei signori Gisella e Italo Quaranta per riportare l’edicola alla sua dignità religiosa e storica.
Il 4 novembre di quel anno fu inaugurata la cappella restaurata......ma nuovamente il tempo, l’incuria dell’uomo hanno ridotto questo complesso in uno stato assolutamente irriconoscibile e così il giornale on line mi-lorenteggio scrive:
“Corsico, 31 dicembre 2007 - Stavamo per chiudere questo 2007, dopo una mattinata di lavoro quando, ci giunge in redazione la missiva dall'associazione “Noi di Corsico”, che ci segnala con documentazione fotografica della misteriosa sparizione di due colonne da una cappella di una cascina nel corsichese. Che cosa è successo? Ebbene, a Corsico, alla cascina Guardia di Sotto, un laterizio diviso in due parti con al centro un antico Oratorio al confine con Buccinasco e Trezzano, oggi in precarie condizioni, ma ancora riconoscibile, vi è una struttura architettonica del tempo che fu, una cappella adiacente alla strada statale Vecchia Vigevanese, che aveva fino a poco tempo fa aveva 4 colonne. L’Associazione ha ricevuto la segnalazione che le colonne rimaste erano solo 2 intorno al 20 dicembre; noi, riguardando attentamente nell’archivio fotografico, possiamo dire che le colonne erano assenti già lo scorso novembre.
San Carlo prima di allora fece visita a Corsico Il 15 gennaio 1572.
Ora alla cappella mancano anche le altre due colonne, ormai è un rudere irriconoscibile. Una città che perde la propria “memoria”, perde un po’ di se stessa.
Tarcisio Sanzani
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| L'Edicola San Carlo dopo il restauro del 1984 |
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