Corsico e la sua storia Volume 1

LEOPOLDO BOZZI, CORSICHESE

Leopoldo Bozzi nasce a Corsico l’11 aprile del 1911 da mamma Emilia e papà Carlo. Con i genitori e suo fratello Eugenio abitava in Via Cavour al numero 13.
Leopoldo era un impiegato dell’Azienda Trasporti Milanese, e sin da subito si era dichiarato contrario al regime fascista collaborando con gli antifascisti locali della futura Brigata Garibaldi.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 era entrato nelle fila del Partito Comunista distaccandosi un po da quelle che erano le dinamiche degli antifascisti locali.
Nel settembre del 1943 entra a far parte del Fronte della Gioventù costituendo, insieme ad altri giovani corsichesi, nel novembre 1943 la sezione locale del gruppo di cui era divenuto il responsabile.
Non passo molto tempo prima che le azioni di questi giovani corsichesi siano venute all’attenzione del  Capitano Leone Varisco della VIII BN Aldo Resega che, dalla Villa Triste, fa emettere i mandati di arresto per i 16 giovani componenti del gruppo.
La notte tra il  16 e il 17 novembre 1944, a circa un anno dalla costituzione del gruppo,  dalle ore 23 partono gli arresti, che dureranno per tutta la notte, sino a quando si ritrovano tutti al comando fascista sul Naviglio.
La milizia passerà a casa di tutti, anche in Via Cavour a casa di Bozzi arrivano gli squadristi del distaccamento di Corsico.
Sul libro di Villani e Spina, La lotta antifascista nel corsichese, viene cosi descritto il suo arresto: “Leopoldo si alza va ad aprire e di fronte a lui tre sbirri in borghese  <<"Svelto vestiti devi venire con noi">>.  Leopoldo senza fiatare va nella sua camera , si veste e si appresta ad uscire . Suo padre già sofferente , non riesce neppure a parlare : mentre segue i movimenti del figlio si accascia su una sedia. <<"Un attimo per favore">>, sono le uniche parole che Leopoldo riesce a dire agli agenti. Ritorna sui suoi passi, saluta con tenerezza la mamma e cerca per qualche minuto di confortare suo padre. Dopo un ultimo saluto ai genitori Leopoldo viene strappato alla sua famiglia dalla pattuglia della Resega, spinto in una macchina che attende in mezzo alla strada con il motore acceso, e dopo pochi minuti entra in quella caserma fascista dalla quale non avrebbe fatto più ritorno.”
I ragazzi vengono interrogati e picchiati brutalmente per ore.
Il 18 novembre i ragazzi vengono condannati a morte e mentre alcuni corsichesi iniziano a stazionare fuori dalla Villa Triste Don Tornaghi inizia la sua battaglia per il rilascio dei ragazzi. Chiede aiuto al Cardinale Schuster  che proprio in quei giorni era a Corsico per una visita pastorale, ma sarà il Comandante Costa di Milano a dare la grazia ai ragazzi del Fronte della Gioventù.
5 maggio 1945 - Manifestazione di cordoglio per Bozzi
Al suo ritorno a Corsico però, il parroco, scopre che l’ordine di scarcerazione è arrivato troppo tardi, infatti Luciano Villani e Leopoldo Bozzi erano nel frattempo stati trasferiti. Villani verrà poi deportato al campo di concentramento di Dachau, dal quale tornerà anche se non si riprenderà mai davvero dalle torture subite al campo, mentre Leopoldo Bozzi venne trasferito al carcere di  Legnano.
Sono giorni caldi a Corsico, il 24 novembre del 1944 con l’inganno viene arrestata Bianca “Vera” Nardini e, portata al carcere di Legnano, viene messa a confronto con il Bozzi ed entrambi negheranno di conoscersi se non di vista. La Nardini verrà poi liberata nel dicembre 1944 e poco prima del suo rilascio riesce a parlare con il Bozzi che si era oramai rassegnato al suo destino. Rimasta senza cibo riceverà un pezzo di pane da Bozzi che  venutone a conoscenza, tramite una guardia, glielo aveva fatto recapitare.
Il 17 febbraio 1945 viene ucciso, a San Vittore Olona, da due antifascisti un ispettore della Legione Speer di Legnano. I colpevoli non si trovano e allora, dopo una sentenza emessa dal tribunale militare tedesco di Milano, vengono prelevati due “comunisti”  dal carcere di Legnano e fucilati per rappresaglia nello stesso punto in cui è stato assassinato l’ispettore della Speer.
Leopoldo Bozzi e Pietro Bruzzi, che pagheranno per colpe altrui, vengono assassinati e i loro corpi lasciati in mostra per scoraggiare altre azioni del genere.
Sul Notiziario della Guardia Nazionale Repubblicana del 26 febbraio 1945 si legge: «il 17 corrente, in San Vittore Olona, due banditi in bicicletta sparavano due colpi di pistola contro l’ispettore Liebele della Speer di Legnano, uccidendolo» affiancandolo mentre percorreva in bicicletta la strada del Sempione.
E ancora sul notiziario del 27 febbraio : «il 19 corrente, alle 18,30, in S. Vittore Olona, il comando militare germanico faceva fucilare, per rappresaglia, due comunisti, nello stesso luogo ove fu commesso l’assassinio dell’ispettore Liebele, della Speer di Legnano».
Su  “Anarchici nella Resistenza: le brigate Malatesta-Bruzzi” si raccontano quei tristi momenti: «I militari scendono dalle camionette e formano un plotone d’esecuzione sotto gli occhi degli abitanti del paese. Un attimo dopo, i corpi dei due prigionieri giacciono sul terreno privi di vita e i nazisti pretendendo che le loro salme rimangano lì, sulla strada, per giorni, come avvertimento. Fino a che una mano clemente sfida l’ira dei carnefici e porta i due cadaveri al cimitero.
Quella sera il parroco di Corsico, che teneva un diario durante il suo operato in Corsico, Don Flaminio Tornaghi annota : ”Giorno doloroso per Corsico perché per rappresaglia dei tedeschi fu ucciso a San Vittore Olona il giovane Bozzi Leopoldo, proprio nel giorno in cui, riconosciuta la sua innocenza era posto in libertà. Grande cordoglio suscitò in paese.”
Il corpo di Leopoldo riposa nel cimitero di San Vittore Olona, il 5 maggio del 1945 a Corsico si è svolta una grossa manifestazione in suo cordoglio e il 18 novembre 1945 il Comune di Corsico ha deposto una targa in suo ricordo all'ingresso del Cimitero comunale.

5 maggio 1945 - Manifestazione di cordoglio per Bozzi

La targa posta al cimitero di Corsico


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