Corsico e la sua storia Volume 1

DON AGOSTINO SACCANI


Nato ad Abbiategrasso il 18 gennaio 1940 . Figlio di  Pietro Saccani e Moretti Letizia. Per ragioni di lavoro la famiglia si trasferisce ad Ozzero mentre lui entra, ancora ragazzo, in seminario .

Nella saletta di Via dei Navigli in attesa della costruzione della nuova chiesa

E' consacrato prete il 26 giugno 1965 dal card . Giovanni Colombo . Celebra la sua prima messa a Ozzero il 27 giugno 1965. Il 20 luglio è designato coadiutore presso la parrocchia di  Boffalora sopra Ticino e vi resterà sino al 30 agosto 1968 quando viene trasferito alla chiesa di Romano Banco a Buccinasco dove resterà sino al 30 agosto 1983. Il primo settembre e' a Corsico presso la chiesa di San Pietro e Paolo con incarico per nuova parrocchia in costruzione nel quartiere Villaggio Giardino che per espressa volontà del parroco della chiesa madre Don Egidio Bonfanti,  e' dedicata allo Spirito Santo .
Dopo una lunga malattia Don Agostino muore il 15 luglio 1986 alle ore 10 .
Quando e' stato aperto il feretro per trasferire i suoi resti e deporli presso la chiesa dello Spirito Santo , con estremo stupore si e' notato il che il corpo del don Agostino era ancora integro, quindi si e' optato per costruire un loculo grande e depositarlo in chiesa dove riposa tuttora.
Santino Cappelletti, l’allora Sindaco di Corsico  lo ricordava cosi: ” Cittadino esemplare e sensibile, sono uno dei molti corsichesi che hanno avuto il piacere di conoscere Don Agostino. Un uomo appassionato alla sua missione, schivo alle superficialità, tenace e concreto nelle cose in cui credeva e voleva realizzare.
Queste qualità che considero fondamentali per ogni essere umano , le ho ritrovate nei numerosi incontri avuti nel non breve periodo di costruzione della nuova chiesa e dell'oratorio annesso ; quale passione, volontà , desiderio di vederle crescere rapidamente! Anche in queste riunioni , nel suo modo di fare, ricercava l'essenzialità , la concretezza.
In questa circostanza però ritengo utile ricordare un episodio , forse modesto , ma per me assai importante. Don Agostino era in ospedale, soffriva, erano gli ultimi giorni della sua vita. Mi sono recato , accompagnando il mio nipotino , alla prima festa nel cortile dell'oratorio(più che cortile, per la verità era ancora un cantiere!). Il Dott. Piccolo, mio amico , appena arrivato mi consegnava una busta dicendomi:"c'e una lettera per lei da Don Agostino, avrebbe piacere che la leggesse ai convenuti", L'ho letta con trepidazione e commozione. Conteneva un nuovo appello ai propri parrocchiani affinché continuassero, con rinnovato rigore, l'opera intrapresa, unitamente ad un apprezzamento per la collaborazione data dalla amministrazioni comunale e di stima nei miei confronti.
Successivamente mi posi una domanda: perché Don Agostino ha voluto affidarmi quel incarico? . Le risposte potrebbero essere molte. A me pare che anche questo atto fosse coerente con il proprio essere, cioè un pastore teso a vedere sempre di più una chiesa , nel senso più ampio del termine, aperta da una società in tumultuosa crescita, nella quale permangono i grandi mali dell'emarginazione, del flagello della droga, della solitudine di molti anziani  ed altro ancora. Non vi era forse nel suo operare concreto di ogni giorno  quello che il Cardinale Martini nella lettera a un sindaco , in occasione del convegno diocesano "Farsi prossimo" , considerava il problema della carità come tema che non e' soltanto ecclesiastico ma integro ala stessa comunità civile, le sue istituzioni, i suoi responsabili. 
Don Agostino celebra messa

Di Don Agostino si potrebbero dire molte cose, ma voglio concludere ribadendo quanto detto in quella calda giornata che ha visto molti credenti e non credenti accompagnarlo nell'ultima dimora; l'intera comunità di Corsico ha perso un cittadino esemplare e sensibile, da parte mia ho perso un amico . “
Don Luigi Perego , il parroco che ha preso il suo posto presso la chiesa dello Spirito Santo, ricorda la pesante eredità lasciatagli da Don Agostino : “ Una proposta accompagnata da una certa insistenza . Un’ accettazione sofferta. Ero oramai parroco. Una chiesa nuova, una parrocchia nuova... era la realtà nuova alla quale donarmi senza riserve nel mio ministero sacerdotale, con lo stesso amore con cui Cristo ama la sua chiesa. Una eredità lasciatami da un altro sacerdote, Don Agostino Saccani , colto dalla morte proprio quando nella sua vita sacerdotale aveva iniziato a disossare un nuovo terreno ... e in questo terreno ha posto la sua vita come il seme.
Don Agostino e sulla destra il Sindaco Cappelletti
Ho cercato di conoscerlo , per meglio capire l'eredita' affidata alle mie mani : le testimonianze di alcuni sacerdoti che lo avevano conosciuto ; l'ascolto di coloro che gli erano stati vicini, di quelli che con lui avevano collaborato e poi ...quanto ho sentito parlare di lui!!
Mi sembrava però che ci fosse un vuoto : la testimonianza di un qualcosa di scritto che diventasse per tutti il segno di una esperienza vissuta, la scoperta delle radici di questa comunità , non per fermarci al passato ma , come mi ha scritto l'arcivescovo in occasione del mio ingresso , perché dal primo solco si potesse andare avanti . “

UN PICCOLO PRETE DALLE RISORSE IMMENSE 

sono un piccolo prete non solo di statura' aveva scritto, tra l'altro, don Agostino in un articolo richiesto per l'annuale giornata PER LE NUOVE CHIESE del 1985.
La sua ben nota umiltà faceva scrivere di se cosi con estrema naturalezza, ma la sua statura morale s'andava rivelando ogni giorno più, in particolare da quando nel settembre  1983 l'Arcivescovo lo mandò a Corsico, incaricandolo per la nascente Parrocchia al Villaggio Giardino. 
In tre soli anni compreso il periodo di malattia era stato capace con la sua mitezza, la sua attenzione per tutti e per tutto, il gusto dei rapporti schietti e fraterni, la chiarezza in ogni azione, ad accattivarsi simpatia e fiducia in tutta Corsico.
Il ricordo difficilmente passerà in Buccinasco dove ha dato il meglio di sé, in sedici anni carichi di tanta umanità, di riservatezza, di umiltà profonda, disubbidienza ,  di gioiosità in oratorio e non solo. Dove ha saputo mantenere un dialogo con tutte le posizioni e le persone diverse del Paese.
Al villaggio in tre soli anni ha costruito intensa la spiritualità unita di una Parrocchia che e', con crismi dell'ufficialità'  nata il giorno del suo passaggio alla Parrocchia eterna. 
In tre anni ha costruito con l'aiuto economico della Chiesa Madre di Corsico San Pietro e Paolo e  del suo Parroco don Egidio Bonfanti nonché  S.Em. l'Arcivescovo tre quarti delle Opere Parrocchiali compresa la chiesa, dedicata, per volontà' di  don Egidio, allo SPIRITO SANTO.  
Senza dire della Corale del gruppo liturgico, delle classi di catechismo svolto nei vari scantinati, ed altri nonché del Consiglio Pastorale e di quello amministrativo. 
Ha lasciato l’impegno d terminare le Opere Parrocchiali: strutture per la distribuzione della parola, dei sacramenti e la formazione di amicizia vissuta in profondità  perché' fatta di Fede ,forgiata dalla preghiera comunitaria, incrementata dalla Carità vissuta e concreta di una comunità in cammino che si fa' comunione.
Amava interiormente ispirarsi a Caterina Da Siena: la schiava nel sangue di Cristo, la illuminata dallo spirito.
Pensava a due cappelle all'interno della Parrocchiale anche per la settimana in autentica, per la riposizione del santissimo sacramento . Ed una per Caterina . Portatrici di Cristo vivo vero e mistico.
Che tutto si avveri,  anche in Sua memoria. 

Eda Filiberti

Tratto dal numero speciale de "Il Chiostro", edito dopo la morte di Don Agostino.

Don Agostino coi suoi parrocchiani


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